Berberi ci fa un quadretto della conferenza IATA a Istanbul che si é tenuta nel week end, con qualche novità.
TRASPORTI
Il ceo di Lufthansa: «Ita Airways non farà guerra alle low cost, sarà una compagnia internazionale»
di Leonard Berberi, inviato a IstanbulIl ceo di Lufthansa: «Ita Airways non farà guerra alle low cost, sarà una compagnia internazionale»
La prima presentazione ufficiale di Ita Airways al gruppo Lufthansa avviene una domenica sera a Istanbul durante la tre giorni della conferenza internazionale delle compagnie aeree organizzata dalla Iata. È lì — in mezzo al cocktail di benvenuto — che Antonino Turicchi, presidente esecutivo del vettore tricolore, trascorre diversi minuti a chiacchierare non solo con l’amministratore delegato dell’intero colosso, Carsten Spohr, ma anche i ceo delle varie compagnie: Annette Mann di Austrian Airlines, Dorothea von Boxberg di Brussels Airlines e Dieter Vranckx di Swiss. «È un benvenuto nella nostra famiglia», sintetizzano i manager.
L’accordo
Il 25 maggio una stretta di mano tra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il ceo Spohr ha annunciato l’accordo tra il Tesoro (attuale azionista unico di Ita) e Lufthansa per l’ingresso di quest’ultima prima con una quota del 41% per 325 milioni di euro, per poi salire al 90% quindi al 100% per un valore totale dell’investimento di 829 milioni di euro. L’arrivo di Ita nel sistema multi-marchio del gruppo Lufthansa non desta preoccupazione negli altri vettori. «Non abbiamo paura di questa novità perché abbiamo visto l’approccio di Lufthansa nei processi di integrazione e non sarà diverso in questo caso», dice il ceo di Swiss Vranckx che peraltro arriva dalla fallita Swissair poi resuscitata da Lufthansa. «Inoltre dal lato di belga direi che non vediamo l’ora che arrivi una realtà non tedescofona», aggiunge la ceo di Brussels Airlines von Boxberg.
L’Antitrust Ue
Nel gruppo Lufthansa insomma è tutto pronto per l’ingresso di Ita. Manca, passaggio fondamentale, il via libera della Commissione europea che ha già anticipato al ministero dell’Economia italiano e al colosso europeo dei cieli che non sarà certo facile come approvazione. «Grazie alle precedenti esperienze — Swiss, Brussels Airlines e Austrian Airlines — abbiamo imparato come fare le integrazioni, per questo Ita arriva in un momento in cui facciamo ancora meglio», dice il ceo del gruppo Spohr durante un incontro con alcuni giornali internazionali tra i quali il Corriere.
«Nessuna guerra alle low cost»
«Possiamo rendere profittevole Ita in un paio d’anni», prevede Spohr. Ma quando il Corriere gli chiede come pensa di farlo in un mercato dove oltre sette posti su dieci in vendita sono delle low cost l’amministratore delegato del gruppo è netto nella risposta e smentisce pure certe interpretazioni date da parte della stampa italiana. «Non pensiamo a Ita come a una compagnia di voli nazionali, ma a un vettore che punta a rafforzare a livello europeo Milano con Linate e la connettività intercontinentale con Roma», sostiene. «Penso che il mercato domestico italiano sia ormai perso perché è nelle mani delle low cost — aggiunge —: ci sarà certo più concorrenza perché Ita si rafforzerà grazie a noi».
Il piano di rilancio
La prima sfida per Ita sarà quella di «aumentare i ricavi al di fuori dell’Italia», sottolinea Spohr. Come? «Inserendo i voli del vettore italiano nel nostro grande sistema di vendite, anche negli Usa dove abbiamo una filiale». Un’altra fonte di ricavi deriverà «dall’integrazione nel programma fedeltà del gruppo Miles & More». Poi ci sono le joint ventures, a partire da quella transatlantica A++ che Lufthansa ha con United Airlines negli Usa e Air Canada. Non solo. Il ceo di Swiss ricorda che l’hub di Ita a Roma può dare una mano a prendersi parte del traffico dagli altri hub magari intasati o con i voli già pieni.
Il marchio Alitalia
«Ita non è Alitalia», ricorda più volte Spohr. Ma di Alitalia sa bene che Ita possiede il marchio, acquistato nell’ottobre 2021 per 90 milioni di euro. «Prima facciamo svoltare l’azienda italiana poi possiamo discutere sul destino del brand Alitalia», chiarisce. «Anche perché sarebbe stupido rimettere il marchio storico su una compagnia aerea che attualmente perde soldi». Insomma: meglio farlo quando il vettore tornerà a fare profitti.
Il ruolo di Air Dolomiti
Nel rilancio di Ita giocherà un ruolo anche Air Dolomiti, la compagnia regional italiana che fa parte del gruppo Lufthansa. «I voli di Air Dolomiti “alimentano” i nostri hub di Monaco, Francoforte e Zurigo dagli aeroporti secondari — dice Spohr —. Vogliamo che faccia lo stesso anche su Roma» per portare i passeggeri che poi s’imbarcano sui voli intercontinentali di Ita. «Ci sarà un maggiore ruolo per loro nel futuro».
Link:
https://www.corriere.it/economia/aziende/23_giugno_05/ceo-lufthansa-ita-airways-non-fara-guerra-low-cost-sara-compagnia-internazionale-5aae4886-0321-11ee-b7bb-578b9f133bbc.shtml