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    Il dilemma del corto raggio AirItaly

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    Messaggio Da FlyIce

    I problemi dei MAX, emersi già dopo il primo incidente (al Lion Air) e che poi hanno portato al grounding dopo il secondo incidente, sono sempre più un peso per AirItaly.
    AirItaly è passata da avere la flotta di corto/medio raggio più moderna d'Italia a non averne quasi una propria!

    Con le consegne dei MAX bloccate e quelli già in flotta a terra per chissà quanto tempo, il resto della flotta non basta ed infatti abbiamo visto arrivare in soccorso altri operatori in "wet lease". Tralascio il tema costi perché si possono in parte ribaltare a Boeing ma i problemi sono molti.
    Eccone alcuni:
    - sottoutilizzo degli equipaggi IG
    - problemi di capacità: da aerei da 186 posti si passa ad un mix che varia circa tra 100 e 150 posti
    - problemi di immagine, limitati ai voli nazionali, ma da MXP è raro volare su un aereo AirItaly

    Veniamo ora ad alcune "aggravanti": la Continuità Territoriale da OLB ha assorbito due/tre aerei IG (sono esclusi i wet lease) e i 737NG di AirItaly hanno comunque i leasing in scadenza, quindi la flotta si ridurrà progressivamente.
    Questo quadro ha anche riflessi sul lungo raggio, perché senza una rete feed efficiente, si riduce il numero di destinazione che si possono operare.

    In una chiacchierata tra amici mi è venuto istintivo commentare che questa situazione è costata ad AirItaly un anno sul piano di sviluppo: un anno di ritardo.

    Le notizie che arrivano dalla Boeing non sono buone: avete letto tutti di nuovi problemi ai sistemi di volo, il che vuol dire ulteriori ritardi nel rientro in servizio del MAX, e già durante la settimana scorsa in IG non si aspettavano un rientro in servizio prima della fine dell’anno. In questi giorni ormai questa stima è fatta propria da tutti principali attori coinvolti, in Europa, in USA e altrove.
    Un grounding di 9 mesi sarebbe un record negativo, forse senza precedenti, di sicuro su un parco macchine mondiale di circa 250 aerei, destinato almeno a raddoppiare, se si contano quelli che Boeing sta continuando a produrre, al ritmo di circa 40 al mese.
    I problemi con il rientro in servizio dei MAX sono due: il primo che ancora non si sa quando avverrà, quindi è solo ipotetico, il secondo è che non ci si può aspettare che i passeggeri tornino entusiasticamente a volare sul piccolo di casa Boeing.

    AirItaly ovviamente si sta attrezzando per ogni scenario e lo potete leggere nei post precedenti, intitolati “Dietro le quinte di AirItaly”, ma si valutano anche scenari più di lungo termine, anche senza i MAX. Rossen aveva fatto emergere il suo interesse per l’A220 in una intervista rilasciata a maggio. Le voci sul 220 hanno iniziato a circolare sempre con maggiore insistenza all’interno di IG ma ci sono anche altre possibilità. Una piuttosto scontata è di ricevere degli A320 da Qatar, non in wet lease, ma permanentemente come per i 330; l’ostacolo principale sarebbe la configurazione interna che non è adatta ad un carrier europeo e che sarebbe costoso rifare.

    Quello che è certo è che tra un anno AirItaly sarà diversa da quella di oggi, sicuramente sul corto/medio raggio.
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