... ed è il momento buono per chiuderlo definitivamente all'aviazione commerciale.
Cosa significa?
Niente più voli di linea (i charter sono già vietati) ma solo voli di business jet, per quali la domanda è ancora molto superiore all'offerta.
Perché?
Perché in questo momento il traffico si sta concentrando su pochi e grandi scali; gli scali piccoli, anche vicini al centro, non sono appetibili per le compagnie aeree: è difficile riempire gli aerei e frammentare i voli non paga.
Non paga neanche tenere aperto un aeroporto ed un terminal che gira a metà (sì e no) della sua capacità, quando si ha già ampia disponibilità di spazi a Malpensa.
Perché non chiudere Malpensa invece?
Perché i voli intercontinentali e cargo non si possono fisicamente spostare a Linate: non c'è posto, ed è meglio se passeggeri di corto raggio, passeggeri di lungo raggio e merci sono tutti sullo stesso aeroporto. Vuol dire generare transiti, fare sinergie e rafforzare il sistema nel suo complesso.
Avevamo già avanzato l'ipotesi di non riaprirlo (vedere qui) un anno fa, dato che il Bridge aveva dimostrato come Malpensa fosse in grado di gestire il traffico proprio e quello in arrivo da Linate.
Aveva funzionato un anno fa con il traffico aerei ai massimi di sempre, sia a livello globale che per Malpensa ed il sistema aeroportuale milanese.
Oggi il livello del traffico è una frazione di quello dell'anno scorso (da un terzo a un quinto) e suddividerlo su ben 3 scali ha ancora meno senso.
La riapertura li Linate è stata chiesta a gran voce da Alitalia che ora non è neanche in grado di operare tutti i voli per i quali ha gli slot, creando un ulteriore danno al gestore aeroportuale. Le altre compagnie o non sono tornate a Linate, o stanno operando pochi voli, del tutto marginali, ad esempio AirFrance opera un solo volo al giorno; mancano a tutt'oggi nomi importanti come British Airways.
Proprio BA ci ricorda anche a fine dicembre scade il periodo di transizione dopo la Brexit e a meno di improbabili accordi dell'ultimo minuto, non si potrà più volare da Linate al Regno Unito. Addio ai voli per Heathrow, Gatwick e London City (di British, Alitalia e Easyjet).
La Linate-Londra era la rotta internazionale più trafficata e non ci sono alternative: sarà una grossa perdita di passeggeri, anche dopo la ripresa da questa crisi.
Cosa cambia rispetto ad un anno fa?
Le perdite economiche, che Linate aperto sta causando, sono insostenibili per gli azionisti SEA, a partire dal Comune di Milano, che è abituato ad avere da SEA dei dividendi da reinvestire nella città, non di dover tagliare servizi ai cittadini per far volare Alitalia dove e come vuole lei.
C'è ora, in modo chiaro, un interesse di tutti gli azionisti a valutare cosa si può fare per risolvere il problema Linate e si sono già attivati.
Speriamo sia la volta buona e per la metropolitana in costruzione, state tranquilli: in questa vicenda non pesa neanche un po'.
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