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    ITA e Lufthansa, promessi sposi

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    Messaggio Da FlyIce 21.07.23 16:31

    spanna ha scritto:traduzione: per la meloni va tutto bene cosi', non c'e' ragione di mandar via il lazzero, tanto i costi sono a posto e gli obiettivi sono centrati. Per giorgetti invece le cose non vanno affatto bene e tenersi ancora il lazzero significherebbe mettere in pericolo l'ingresso di LH, per cui andava cacciato. Arrigo si e' evidentemente accodato al carro sovranista.
    Su Arrigo non farei un processo alle intenzioni.
    1. potrebbero non averlo voluto ricandidare, scegliendo dei membri piu' neutrali
    2. magari si è fatto due conti e ha capito che a rimanere nel CdA rischia di suo, se l'azienda finisse in A.S.
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    Messaggio Da malpensante 21.07.23 21:57

    Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Fazzolari, di cui sarebbe amico Ugo Arrigo, vive a Fregene, frazione del comune di Fiumicino, il che spiega molte cose.

    Comunque complimenti a Giorgetti.
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    Messaggio Da spanna 22.07.23 8:44

    https://www.ilsussidiario.net/news/ita-dopo-il-nuovo-cda-ottobre-diventa-il-mese-chiave-anche-per-lufthansa/2567924/
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    E così il “volo” di ITA registra l’ennesima turbolenza accaduta giovedì, quando il ministro dell’Economia Giorgetti ha in pratica anticipato l’azzeramento del Cda, decretando in pratica l’allontanamento dell’Ad Lazzerini e altre decisioni che in pratica hanno ristretto il Consiglio a pochi elementi. Cosa prevista, ma non con l’accelerazione poi effettuata oltretutto da un dirigente di chiara matrice leghista, che pare che in economia conti più di FdI il cui delegato da Meloni, il nostro carissimo Prof. Ugo Arrigo, si è rifiutato di votare la svolta.

    Cerchiamo di capire le conseguenze di questo blitz chiedendo spiegazioni a Davide Carovana, da noi già sentito un paio di settimane fa, Segretario nazionale di Assovolo e Snaut. E cercando di capire sopratutto quale potrà essere il futuro di una compagnia che dimostra ogni giorno in più di navigare con difficoltà.

    Nell’ultima intervista si faceva cenno a una burrasca in corso in ITA. Com’è andata a finire?

    Il Cda del 20 luglio 2023 ha rimosso dall’incarico di Amministratore delegato e Direttore generale il Dott. Fabio Maria Lazzerini. A parte i conti non proprio in linea con il piano industriale, l’ex Amministratore delegato aveva inviato una lettera di “malvenuto” ai dipendenti Alitalia che hanno vinto il 14 giugno scorso il ricorso sull’applicazione dell’art. 2112 del codice civile dopo che il Giudice ha accertato la continuità aziendale tra Alitalia e ITA Airways con automatico reinserimento del personale ex Alitalia. Una comunicazione inaccettabile da parte di un’azienda pubblica. Assovolo ha inviato immediatamente una lettera per una richiesta di incontro con l’Amministratore delegato per i chiarimenti in merito. Rimarrà senza riscontro poiché l’Amministratore delegato non è più in azienda.

    Da chi verrà sostituito Lazzerini?

    Il Consiglio di amministrazione ha passato le deleghe del Dott. Lazzerini, tra cui quella sulla gestione del Personale, al Dott. Andrea Benassi che attualmente ricopre la responsabilità delle Flotta e delle Alleanze Internazionali. Pertanto, chiederemo al nuovo Direttore generale i chiarimenti sulla lettera di “Malvenuto” inviata il 13 luglio ai dipendenti Alitalia. Il Dott Benassi conosce benissimo la vertenza sul ricorso 2.112 vinta dai ricorrenti ex Alitalia.

    Come andrà a finire la privatizzazione di ITA Airways?

    È presto per dirlo perché si dovrà aspettare la decisione dalla DG Competition europea sulla privatizzazione in base agli accordi sottoscritti dal Governo, dal Mef e Lufthansa. Il mese di ottobre sarà molto caldo dal punto di vista industriale perché ci sarà il riscontro sull’andamento del periodo estivo, di norma il più profittevole per le compagnie aeree, e il bilancio sui ricavi e le perdite durante questo anno 2023, già influenzato negativamente dalle grosse perdite avute nel 2022. Il gruppo Lufthansa valuterà quindi la convenienza dell’acquisto di ITA Airways non prima del mese di ottobre 2023.

    (Guido Gazzoli)
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    Messaggio Da spanna 22.07.23 8:51

    https://www.lettera43.it/ita-airways-nuovo-cda-lazzerini-turicchi-vaccaro-spada-mef-lufthansa/
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    Parola d’ordine: fare le cose in fretta e possibilmente con riservatezza. Queste le intenzioni con cui giovedì 20 luglio il Mef aveva convocato un’assemblea straordinaria per cambiare il consiglio d’amministrazione di Ita Airways, la compagnia nata dalle ceneri di Alitalia. Con un obiettivo che il ministero e il suo titolare, Giancarlo Giorgetti, avevano chiaro: allontanare Fabio Lazzerini togliendogli non solo la carica di ad ma anche quella di direttore generale. Cosa che di fatto ha portato al commissariamento dell’azienda, con la nomina di un cda di tre membri, che è stato tutt’altro che facile comporre. L’espressione «risoluzione consensuale» con Lazzerini utilizzata nel comunicato stampa serviva principalmente a limitare possibili ulteriori strascichi giudiziari da parte della compagna nei confronti dell’ex ad, sparito dai radar mediatici da diversi giorni dopo aver ammesso lo scorso 13 luglio, nell’ultimo incontro con la stampa, che «i conti di Ita non sono ancora in ordine». Lazzerini ha cercato di ritardare il più possibile l’assemblea, ma ormai la situazione si era talmente deteriorata che il suo intento non ha trovato sponde neanche tra i suoi storici supporter del Pd, da Dario Franceschini a Paola De Micheli fino al sindaco di Roma Roberto Gualtieri (da sempre sostenitori del matrimonio tra Ita e Air France) che lo nominarono alla guida di Ita quando erano rispettivamente ministri dei Trasporti e delle Finanza sotto il governo Conte, nonostante le discutibili competenze sugli aspetti finanziari. E dopo che erano venuti meno anche i legami forti col Mef, dopo l’addio del direttore generale Alessandro Rivera e del responsabile della valorizzazione del patrimonio pubblico Filippo Giansante, nonché dei sei consiglieri di Ita dimissionari che lo avevano sempre spalleggiato nella gestione.

    Le operazioni contestate a Lazzerini: dal Premio di 300 mila euro ai rallentamenti della trattativa con Lufthansa

    A Lazzerini nei mesi scorsi sono state contestate molte operazioni che rischiano di configurarsi danno erariale alle casse dello Stato. Come il contratto da 4 milioni di euro con TIE, True Italian Experience, una società fondata nel giugno 2020 con sede a San Polo d’Enza, che nasce per promuovere l’Italia nel mondo, gestita da Gianni Prandi, grande amico del segretario della Cgil Maurizio Landini; l’attribuzione del Premio di Risultato di 300 mila euro che si sommano ai 400 mila euro di stipendio annuo pur avendo chiuso il bilancio 2022 con circa 500 milioni di perdite; le numerose cause legali; i viaggi in Sardegna al Forte Village con ospiti mai resi noti pubblicamente a spese di Ita Airways; e ultimo ma non meno importante, l’attività di ostacolo a Lufthansa-MSC prima, e a Lufthansa dopo, che ha causato il rallentamento enorme alla trattativa facendo perdere quel miliardo di euro che a gennaio 2022 avrebbe sollevato le tasche dei contribuenti privatizzando la compagnia.

    Il nuovo cda a tre e il passo indietro di Ugo Arrigo

    Alla fine dopo svariate ipotesi il Mef ha scelto per un cda a tre, giusto il tempo di traghettare Ita nelle braccia di Lufthansa. Gli accordi con i tedeschi prevedono la nomina di altri due consiglieri scelti da loro, tra cui il nuovo capo azienda. Cosa che ci si aspetta avvenga nei prossimi mesi, dopo all’approvazione dell’Antitrust europeo alla cessione. Inizialmente la terna scelta da via XX Settembre era formata da Antonino Turicchi, confermato alla presidenza, Ugo Arrigo, noto professore universitario di Milano Bicocca esperto di trasporto aereo, e da Olga Cuccurullo, una dirigente di seconda fascia del Mef, con forti competenze amministrative, molto vicina a Turicchi. Ma qualcosa è andato storto. All’ultimo momento infatti Arrigo, che in questi mesi si era spesso scontrato con Lazzerini senza peraltro trovare una decisa sponda in Turicchi il cui comprensibile obiettivo era chiudere prima possibile l’accordo con Lufthansa, si è chiamato fuori. C’è chi sostiene perché comunque si sarebbe sempre trovato in minoranza nel cda, chi perché, visti i conti di Ita sul quale aveva sempre mostrato preoccupazione, temeva il rischio di possibili future azioni di responsabilità. Ecco che allora il Mef ha dovuto cambiare in corsa gli uomini indirizzandosi verso due nuovi consiglieri: Valeria Vaccaro e Francesco Spada, provenienti, rispettivamente dal Mef e da Palazzo Chigi, elementi di controllo della gestione amministrativa della compagnia. La certificazione dunque di un’Ita Airways commissariata, con tre membri tutti espressione delle istituzioni. Una dimostrazione della volontà di non permettere che se ne abbatta ulteriormente il valore, garantendosi così dal rischio che gli accordi presi con Lufthansa non vengano rimessi in discussione. In questo contesto è ancora mistero sui 250 milioni che il Mef deve iniettare nelle casse dell’azienda, ultima tranche di quei 1.350 milioni autorizzati dall’Unione europea.

    Le nuove leve, tra ex Alitalia e tecnici militari

    A completare il quadro è arrivata poi la nomina di un nuovo direttore generale, Andrea Benassi, l’ennesimo ex Alitalia, una soluzione di passaggio che ci si auspica non depotenzi ancora di più la struttura data la sua scarsa esperienza in ruoli apicali di responsabilità. Come accountable Manager, Francesco Presicce, ex generale dell’aeronautica militare, attualmente responsabile dell’Information Technology di Ita, tanto per capire colui che ha fatto il sito della compagnia dove si fa fatica ancora a cambiare il biglietto.

    Il futuro di Lazzerini

    Ma Lazzerini ora che farà ora? L’indiscrezione che Lettera43 aveva riportato lo scorso 27 giugno trova sempre più conferme. Si parla di un suo sbarco in Uvet, partecipata da American Express, azionista di quel fondo Certares entrato e uscito come una meteora dal cielo della vicenda. E proprio con Uvet-American Express la settimana scorsa l’ex ad Lazzerini ha fatto siglare una partnership a Ita attraverso la solita Direzione commerciale guidata dalla sua fedelissima Emiliana Limosani, colei che aveva già fatto l’accordo con la TIE di Prandi, ora nel mirino. Un altro conflitto di interessi?
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    Messaggio Da spanna 22.07.23 23:36

    https://www.ilsole24ore.com/art/ita-fatturato-oltre-miliardo-superate-attese-resta-rosso-AFts4HJ
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    Ita Airways fa registrare segnali di miglioramento anche se i conti restano in “rosso”. Nella semestrale gestionale la compagnia guidata da Antonino Turicchi presenta 1,017 miliardi di ricavi totali, in crescita di 36 milioni rispetto allo stesso periodo del budget (+4%), con un aumento del 112% sul primo semestre 2022 che tuttavia è stato un anno particolare che ancora risentiva degli effetti del post covid.
    Al primo semestre ricavi passeggeri a 899 milioni

    In particolare al primo semestre i ricavi passeggeri si attestano a 899 milioni (+6% rispetto al budget) per effetto del miglioramento del load factor e dell’aumento della tariffa media dei biglietti venduti che nel complesso generano un incremento di 44 milioni di ricavi. L’Ebitda è negativo per -152mln, ma è migliore di 91 milioni rispetto al budget che prevedeva -244 milioni. La stima di Ebitdar - utili prima di interessi, imposte, svalutazioni, ammortamenti e canoni di leasing-, resta negativa per 61 milioni, si è dimezzata però la perdita rispetto a quanto previsto nel budget per lo stesso periodo. La stima di Ebit è di -190 milioni, anche in questo caso si registra un miglioramento sia rispetto al budget che prevedeva un rosso di 268 milioni che rispetto al primo semestre 2022 chiuso con -304 milioni. Il cash flow prima delle operazioni finanziarie è positivo per 70 milioni, è andato meglio del budget che prevedeva +45 milioni e meglio del semestre del 2022 negativo per 84 milioni.
    L’impatto dell’aumento delle tariffe sulla crescita dei ricavi

    Sulla crescita dei ricavi, come detto, ha avuto impatto l’aumento medio delle tariffe dei biglietti del 3% rispetto al budget, e il miglioramento del load factor del 2,3% sull’obiettivo di budget, che si è attestato nel primo semestre al 77%. L’indicatore relativo al riempimento degli aerei nel lungo raggio è pari al 94% e nel traffico nazionale al 76%. in cassa Ita Airways al 30 giugno aveva 362 milioni, +10 milioni in più del budget. Parte della cassa viene utilizzata per pagare gli anticipi sui leasing dei nuovi aerei, 31 sono i velivoli di nuova generazione in arrivo quest’anno. L’estate è un periodo in cui crescono i ricavi delle compagnie aeree, ma dalla stagione winter la cassa tradizionalmente si brucia.
    Via libera del Mef all’erogazione di 250 milioni

    Considerando che i 325 milioni versati da Lufthansa per l’acquisizione del 41% di Ita attraverso un aumento di capitale arriveranno nelle casse della compagnia solo dopo l’autorizzazione di Bruxelles, rappresenta certamente un sollievo per l’aviolinea la notizia che il Mef ha dato il via libera all’erogazione di 250 milioni, l’ultima tranche degli 1,35 miliardi che sono stati autorizzati dalla Commissione europea.
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    Messaggio Da spanna 24.07.23 8:04

    https://www.startmag.it/smartcity/perche-il-governo-ha-rivoluzionato-il-cda-di-ita-airways/
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    Perché Giorgetti e Turicchi, con l’assenso di fatto di Palazzo Chigi, hanno ribaltato il cda di Ita Airways silurando i consiglieri esperti di trasporto aereo? Perché non hanno atteso il paio di mesi necessario affinché i tedeschi di Lufthansa potessero indicare i loro due consiglieri di amministrazione come previsto dai patti? C’è per caso una sorta di piano B tutto statale allo studio del governo nel caso la prospettiva tedesca non si realizzi?

    Sono alcune delle domande che circolano in questi giorni nei palazzi non solo romani dopo la mossa inattesa del ministero dell’Economia e fortemente gradita (se non direttamente promossa) dal presidente della compagnia, Antonino Turicchi (nella foto), che è rimasto ora dominus unico e incontrastato dell’azienda di Stato, e avallata dalla presidenza del Consiglio.

    Ecco fatti, nomi, ricostruzioni, indiscrezioni e scenari.
    LE NOVITA’ DECISE DAL MEF PER ITA AIRWAYS

    Per Ita Airways il nuovo consiglio d’amministrazione si riduce da cinque a tre membri: così ha deciso il ministero dell’Economia il 20 luglio. Per il prossimo triennio viene confermato l’attuale presidente Antonino Turicchi ed entrano due consiglieri, Valeria Vaccaro e Francesco Spada (provenienti, rispettivamente, dal Tesoro e dalla presidenza del Consiglio). Con la decisione presa dall’assemblea degli azionisti (Mef), escono di scena l’amministratore delegato Fabio Lazzerini insieme ai due consiglieri, il manager Frances Vyvyen Ouseley e Ugo Arrigo (che era stato voluto nello scorso novembre da Palazzo Chigi su indicazione del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari): Ouseley è stata country manager di easyJet e Arrigo è un economista esperto di trasporto aereo. Ora il board della compagnia aerea appare una sorta di cda di una vecchia partecipata statale, se non addirittura di una società in house del Mef, intriso di dirigenti ministeriali e personalità di assoluta fiducia dell’azionista Tesoro.
    TURICCHI DOMINUS INCONTRASTATO

    Insomma, a soli due mesi dal previsto passaggio a Lufthansa del 41% delle quote azionarie e della cloche gestionale a Lufthansa, Ita Airways cambia quasi tutti i suoi vertici. Al timone della compagnia erede di Alitalia resta l’uomo di fiducia del ministro Giancarlo Giorgetti: il presidente Antonino Turicchi, che ha ora assunto le deleghe più importanti dell’estromesso ad e fondatore di Ita, Fabio di Lazzerini. Ha sottolineato La Stampa: “Da una parte il Tesoro a guida leghista, dall’altra Fratelli d’Italia: Giorgetti, di sponda con Turicchi, ha voluto anticipare il cambio di rotta, con una mossa sgradita al partito della presidente del Consiglio”.
    IL VIA LIBERA DI PALAZZO CHIGI

    Mossa sgradita davvero a Fratelli d’Italia? Non parrebbe visto che, secondo la ricostruzione di Start Magazine, sul nuovo assetto di Ita c’è stato comunque un via libera di Palazzo Chigi: non a caso nel nuovo cda c’è un dirigente, Francesco Spada, del dipartimento per l’Attuazione del programma di governo della Presidenza del Consiglio, dipartimento appannaggio proprio di Fazzolari.
    CHI E’ ARRIGO USCITO DAL CDA

    Chi è Arrigo uscito dal cda? Ecco quello che scrisse Verità & Affari, quotidiano fondato da Maurizio Belpietro, quando l’economista divenne consigliere di amministrazione di Ita: “Arrigo segue da decenni la partita Alitalia, indipendentemente dal colore politico dei governi. Docente universitario dell’Università Bicocca, insegna finanza e contabilità pubblica, quasi un’eresia per una Milano e un mondo universitario meneghino più avvezzo ai temi della finanza delle banche e delle imprese. Un liberista, consapevole però del fatto che se l’economia s’inceppa, lo Stato deve fare la sua parte. Arrigo è uno che conosce bene il mondo delle partecipate dello Stato. Alitalia inclusa. E che ha dimostrato di vederci lungo: era consulente anche ai tempi dei capitani coraggiosi di Silvio Berlusconi. Ma non essendo convinto che l’operazione sarebbe andata a buon fine, la criticò duramente. Cosa che gli costò l’incarico”.
    LE RIMOSTRANZE DEL PD

    Da notare il comunicato del Pd sul ribaltone: “L’azzeramento del Cda di Ita Airways, che ha portato all’uscita dell’ad Fabio Lazzerini e dei consiglieri Ugo Arrigo e Frances Ouseley e alla designazione di un nuovo consiglio privo di consiglieri con esperienza nel settore, in una fase di transizione estremamente delicata a meno di due mesi dalla firma dell’accordo con cui Lufthansa si è impegnata a entrare nel capitale della compagnia, desta molte perplessità”, ha affermato Antonio Misiani, responsabile Infrastrutture della Segreteria nazionale Pd.
    IL NUOVO ASSETTO DI ITA AIRWAYS

    Il nuovo assetto di Ita è una sorta di monarchia assoluta con Turicchi alla testa. Dopo l’assemblea ieri pomeriggio si è poi riunito il Cda: tutte le deleghe operative di Lazzerini sono state affidate ad Andrea Benassi (attuale Chief network fleet and alliances officer) che assumerà l’incarico di direttore generale. Inoltre, Francesco Presicce (Chief technology officer), è stato nominato Accountable manager, posizione in precedenza ricoperta dallo stesso Lazzerini. Il collegio sindacale è stato invece riconfermato in toto con Marina Scandurra Presidente, Paolo Maria Ciabattoni e Giovanni Naccarato come sindaci effettivi.
    COME E’ NATO IL NUOVO CDA DI ITA AIRWAYS

    Sta di fatto che la terna del cda non è stata la prima scelta del governo. Infatti all’inizio la terna scelta dal ministero dell’Economia era formata da Turicchi, confermato alla presidenza, Ugo Arrigo e Olga Cuccurullo, dirigente del Mef e con esperienze passate e presenti in altri partecipate e controllate di Stato. La presenza di Arrigo nella prima terna e l’uscita di Lazzerini era di fatto un apprezzamento indiretto verso l’operato di Arrigo che, secondo ambienti sindacali di Ita, non poche volte si era scontrato con l’ex amministratore delegato pur senza ricevere supporto dal presidente Turicchi, che invece all’epoca si schierava con Lazzerini. Eppure nella terna finale Arrigo scompare. Come mai? Fonti interne ai Palazzi sostengono che l’economista avrebbe avrebbe spiegato a Fazzolari che con quell’assetto a tre si sarebbe sentito isolato, ossia una voce destinata a restare stabilmente in minoranza e dunque di fatto inutile, per questo avrebbe comunicato la sua indisponibilità a entrare nel nuovo cda.
    CHE COSA DICE IL COMUNICATO E COSA HA SCRITTO IL SOLE

    Nel comunicato la compagnia Ita spiega che la decisione di nominare un consiglio di tre componenti è «coerente con gli accordi intercorsi tra il ministero dell’Economia e Lufthansa», in base ai quali «per effetto della sottoscrizione di un aumento di capitale a lei riservato, la compagnia tedesca entrerà nell’azionariato ed esprimerà altri due consiglieri, di cui uno con il ruolo di Ad». A questo proposito – ha scritto il Sole 24 ore – “il nome che al momento sembra più probabile per ricoprire la posizione di Ad sembra essere quello di Joerg Eberhart (Head of strategy di Lufthansa). In sostanza il Cda dopo questa fase transitoria, tornerà a cinque componenti una volta completata l’acquisizione del 41% del capitale sociale di Ita Airways da parte di Lufthansa, attraverso un investimento di 325 milioni di euro destinato all’aumento di capitale”.
    RUMORS E SCENARI

    Ma non tutto è così chiaro: perché non rinnovare il cda e contemporaneamente inserire i due consigliere di nomina tedesca? Perché questa accelerazione imprevista? In ambienti della maggioranza di governo si bisbiglia – e c’è pure chi sotto sotto lo auspica – che l’accordo con Lufthansa non si concretizzerà davvero e dunque con un cda tutto “ministeriale” si possa pilotare meglio una soluzione pubblica. Magari – chissà – con un Turicchi che potrebbe prendere la guida di Cassa depositi e prestiti alla scadenza del mandato di Dario Scannapieco. Solo rumors? Si vedrà.
    ENIGMA LUFTHANSA

    Comunque nei giorni scorsi era emerso che ancora Lufthansa non ha formalizzato la richiesta per ottenere l’autorizzazione della Direzione generale per la Concorrenza di Bruxelles che dovrà pronunciarsi per poter dichiarare chiusa l’acquisizione e procedere all’aumento di capitale. Di fronte all’incertezza dei tempi, in previsione dell’arrivo dell’autunno, quando tradizionalmente le compagnie aeree bruciano cassa, ieri l’assemblea ha dato anche il via libera all’erogazione dei 250 milioni, ultima tranche degli 1,35 miliardi già autorizzati dalla Commissione europea.
    I PASSAGGI SUCCESSIVI

    I passaggi successivi della privatizzazione – ha sottolineato il Sole 24 ore – prevedono che Lufthansa possa esercitare l’opzione di acquisto di un ulteriore 49% una volta raggiunto il breakeven, il Ceo Carsten Spohr parlando con gli analisti si è detto «fiducioso di poter trasformare Ita in una compagnia redditizia entro il 2025», ma anche aggiunto che «si tratta di una possibilità, non possiamo essere costretti a rilevare tutta la compagnia fino a quando tutti gli obiettivi non sono stati raggiunti». La terza fase scatterà dal 2028, con l’opzione per l’acquisizione dell’ulteriore 10% per portare nel complesso l’investimento di Lufthansa a 829 milioni di euro.
    IL SILURAMENTO DI LAZZERINI

    Sta di fatto che l’effetto più evidente della mossa di Giorgetti è stato il siluramento dell’amministratore delegato Lazzerini: “L’espressione «risoluzione consensuale» con Lazzerini utilizzata nel comunicato stampa serviva principalmente a limitare possibili ulteriori strascichi giudiziari da parte della compagna nei confronti dell’ex ad, sparito dai radar mediatici da diversi giorni dopo aver ammesso lo scorso 13 luglio, nell’ultimo incontro con la stampa, che «i conti di Ita non sono ancora in ordine»”, ha scritto Lettera 43 diretta da Paolo Madron (che con il precedente vertice di Ita ha avuto un contrastato rapporto, secondo anticipazioni di Report poi non andate in onda). “Lazzerini ha cercato di ritardare il più possibile l’assemblea, ma ormai la situazione si era talmente deteriorata che il suo intento non ha trovato sponde neanche tra i suoi storici supporter del Pd, da Dario Franceschini a Paola De Micheli fino al sindaco di Roma Roberto Gualtieri (da sempre sostenitori del matrimonio tra Ita e Air France) che lo nominarono alla guida di Ita quando erano rispettivamente ministri dei Trasporti e delle Finanza sotto il governo Conte, nonostante le discutibili competenze sugli aspetti finanziari. E dopo che erano venuti meno anche i legami forti col Mef, dopo l’addio del direttore generale Alessandro Rivera e del responsabile della valorizzazione del patrimonio pubblico Filippo Giansante, nonché dei sei consiglieri di Ita dimissionari che lo avevano sempre spalleggiato nella gestione”, ha aggiunto Lettera 43.
    LE CRITICHE A LAZZERINI

    “A Lazzerini nei mesi scorsi – ha ricostruito il giornale diretto da Madron – sono state contestate molte operazioni che rischiano di configurarsi danno erariale alle casse dello Stato. Come il contratto da 4 milioni di euro con TIE, True Italian Experience, una società fondata nel giugno 2020 con sede a San Polo d’Enza, che nasce per promuovere l’Italia nel mondo, gestita da Gianni Prandi, grande amico del segretario della Cgil Maurizio Landini; l’attribuzione del Premio di Risultato di 300 mila euro che si sommano ai 400 mila euro di stipendio annuo pur avendo chiuso il bilancio 2022 con circa 500 milioni di perdite; le numerose cause legali; i viaggi in Sardegna al Forte Village con ospiti mai resi noti pubblicamente a spese di Ita Airways; e ultimo ma non meno importante, l’attività di ostacolo a Lufthansa-MSC prima, e a Lufthansa dopo, che ha causato il rallentamento enorme alla trattativa facendo perdere quel miliardo di euro che a gennaio 2022 avrebbe sollevato le tasche dei contribuenti privatizzando la compagnia”.
    LA NUOVA FILIERA TREMONTIANA

    I più avvezzi alla manovre politicistiche insite nelle società statali notano una sorta di filiera tremontiana che si è consolidata in Ita: dal leghista Giorgetti al Mef a Turicchi (tremontiano di ferro anche in Cassa depositi e prestiti quando l’attuale senatore di Fratelli d’Italia era ministro dell’Economia nei governi Berlusconi), fino a Gaetano Caputi, attuale capo di gabinetto del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: Caputi fu vicecapo di gabinetto (2002/04) e capo del legislativo (2004/06) del ministro Tremonti all’Economia.
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    Messaggio Da FlyIce 24.07.23 10:11

    spanna ha scritto:https://www.ilsole24ore.com/art/ita-fatturato-oltre-miliardo-superate-attese-resta-rosso-AFts4HJ
    --------------------------------------------------------
    Ita Airways fa registrare segnali di miglioramento anche se i conti restano in “rosso”. Nella semestrale gestionale la compagnia guidata da Antonino Turicchi presenta 1,017 miliardi di ricavi totali, in crescita di 36 milioni rispetto allo stesso periodo del budget (+4%), con un aumento del 112% sul primo semestre 2022 che tuttavia è stato un anno particolare che ancora risentiva degli effetti del post covid.
    Al primo semestre ricavi passeggeri a 899 milioni

    In particolare al primo semestre i ricavi passeggeri si attestano a 899 milioni (+6% rispetto al budget) per effetto del miglioramento del load factor e dell’aumento della tariffa media dei biglietti venduti che nel complesso generano un incremento di 44 milioni di ricavi. L’Ebitda è negativo per -152mln, ma è migliore di 91 milioni rispetto al budget che prevedeva -244 milioni. La stima di Ebitdar - utili prima di interessi, imposte, svalutazioni, ammortamenti e canoni di leasing-, resta negativa per 61 milioni, si è dimezzata però la perdita rispetto a quanto previsto nel budget per lo stesso periodo. La stima di Ebit è di -190 milioni, anche in questo caso si registra un miglioramento sia rispetto al budget che prevedeva un rosso di 268 milioni che rispetto al primo semestre 2022 chiuso con -304 milioni. Il cash flow prima delle operazioni finanziarie è positivo per 70 milioni, è andato meglio del budget che prevedeva +45 milioni e meglio del semestre del 2022 negativo per 84 milioni.
    L’impatto dell’aumento delle tariffe sulla crescita dei ricavi

    Sulla crescita dei ricavi, come detto, ha avuto impatto l’aumento medio delle tariffe dei biglietti del 3% rispetto al budget, e il miglioramento del load factor del 2,3% sull’obiettivo di budget, che si è attestato nel primo semestre al 77%. L’indicatore relativo al riempimento degli aerei nel lungo raggio è pari al 94% e nel traffico nazionale al 76%. in cassa Ita Airways al 30 giugno aveva 362 milioni, +10 milioni in più del budget. Parte della cassa viene utilizzata per pagare gli anticipi sui leasing dei nuovi aerei, 31 sono i velivoli di nuova generazione in arrivo quest’anno. L’estate è un periodo in cui crescono i ricavi delle compagnie aeree, ma dalla stagione winter la cassa tradizionalmente si brucia.
    Via libera del Mef all’erogazione di 250 milioni
    ...
    Spero che nessuno si azzardi a definire “buoni” conti del genere!

    Ci vuole molto impegno ad essere in rosso con condizioni di mercato così favorevoli.
    Tutte le dichiarazioni sentire finora stridono con l’incapacità di fare soldi. Alitalia era un carrozzone in perenne perdita. La “startup” non può essere definita tale perché più piccola ma le perdite non sono minori. L’unica spiegazione commerciale che vedo è nella politica di continue aperture di voli di lungo raggio, che avrebbero anche senso ma ogni volo è in fase lancio e per molti mesi è in rosso. Nonostante il LF che viene indicato altissimo, ma potrebbe essere quello di un singolo mese: non è specificato essere il dato medio del semestre.
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    Messaggio Da malpensante 24.07.23 11:02

    Non mi è piaciuto per niente l’articolo di startmag, ma non possiamo pretendere che, allontanando Lazzerini, non ci fosse nessuna reazione. Comunque non ce ne sono state dalla politica, né da destra, né da sinistra.
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    Messaggio Da spanna 24.07.23 11:36

    i conti sono ovviamente pessimi, e secondo me il budget rispetto al quale sono migliorativi e' un falso elaborato all'ultimo momento dal lazzero per scopi estetici, in modo da far apparire i conti migliori di quelli che sono. Se veramente ITA avesse elaborato un budget cosi' e l'avesse presentato al CDA sarebbe stato cacciato immediatamente, qual e' quell'amministratore che presenta un budget insostenibile? Comunque il trucchetto non e' bastato al lazzero per salvare la pelle, infatti e' stato cacciato immediatamente dopo la presentazione della semestrale. Semestrale che ha immediatamente allarmato LH che per bocca di ebehrart ha rilasciato dichiarazioni estremamente preoccupate (vedi post relativo). I tedeschi sono preoccupati perche' se ITA scialaqua il capitale potrebbe impedire l'operazione di rilancio: ITA deve mettere ancora credo 250 M€ mentre LH mettera' solo 325 M€, non e' che siano tanti, visto che gia' 1120 M€ sono stati versati e bruciati, esauriti anche quelli che succedera'? L'unico modo per rallentare le perdite prima dell'ingresso di LH e' rallentare il piano lazzerini, meno aerei nuovi in ingresso (che costano), meno rotte nuove aperte, e per poter rallentare occorreva cacciare lazzerini stesso, che mai avrebbe permesso il rallentamento. Giorgetti sta lavorando proprio per evitare di arrivare al piano B, quello della mancata fusione con LH, che sa benissimo lascerebbe ITA senza scampo ed in balia alla DGCOMP. Ora si tratta di vedere se il rallentamento ci sara' davvero, e se sara' sufficiente a conservare un minimo di capitale prima dell'ingresso dei tedeschi. E bisognera' che l'europa si sbrighi a dare l'autorizzazione. Sopra tutto questo pende sempre la spada di damocle della continuita' ITA/alitalia, con il corredo dei licenziati da reintegrare. Anche questa e' una minaccia da trascurare e non e' solo una questione di merito ma anche di tempo: finche' la minaccia non sara' neutralizzata non so in che modo potra' LH procedere alla fusione.
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    Messaggio Da spanna 24.07.23 18:35

    https://www.radiocolonna.it/cronaca/ita-la-verita-di-lazzerini-perche-il-vettore-perde/
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    Il grande ex, Fabio Lazzerini, fu ceo di Ita, dice la sua sul futuro della compagnia, in procinto di fondersi con Lufthansa. Pochi giorni fa l’azzeramento del board, nell’attesa che facciano il loro ingresso i rappresentanti del vettore tedesco. Fin dall’avvio di Ita Airways “si è puntato sul rafforzamento del lungo raggio, in controtendenza con le scelte compiute nel passato. Poi si è investito sul rinnovo della flotta, con un risparmio considerevole dei costi del carburante e sull’omogeneizzazione di essa, per godere delle efficienze operative che vanno dalla manutenzione alle operazioni di volo”, ha spiegato Lazzerini un’intervista al Sole 24 Ore.

    Il problema è che la compagnia italiana non va bene. “Ita perde principalmente perché è ancora in fase di crescita, dopo la prima fase di start-up deve fare gli investimenti che servono a finanziare lo sviluppo. Le perdite erano previste nel budget condiviso anche da Lufthansa e la compagnia sta andando meglio del previsto”. Quest’anno “sono in arrivo 31 aerei nuovi, che produrranno un risparmio medio del 25% sui costi del carburante e saranno meno inquinanti, la flotta sarà di 84 aerei”.

    La crescita dei ricavi “è trainata da parametri di business in positivo dal load factor alla tariffa media. È vero che la domanda globale di traffico aereo è in grande crescita dopo la pandemia, ma Ita sta crescendo di più rispetto al mercato. La quota di mercato è aumentata di 14 punti nei collegamenti nazionali e internazionali”.
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    Messaggio Da malpensante 25.07.23 8:48

    Grandissima faccia di tolla, Lazzerini come commerciale ballista è davvero un grande.
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    Messaggio Da D960 25.07.23 9:51

    Lazzerini è stato messo appositamente per quello, dal vivo è ancora più convincente.
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    Messaggio Da spanna 28.07.23 11:36

    https://www.ilsussidiario.net/news/ita-i-tre-colpi-di-scena-nei-cambiamenti-ai-vertici-della-compagnia/2570354/
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    Vittoria ala scrive:
    Un’improvvisa rivoluzione, la settimana scorsa, ha scosso la compagnia aerea ITA Airways durante l’assemblea degli azionisti, con importanti cambiamenti sia nel Consiglio di amministrazione che nella dirigenza. ITA Airways, nata dalle ceneri di Alitalia, ha annunciato la rimozione dell’ex Amministratore delegato Fabio Lazzerini, nonché la riduzione del Cda portandolo da cinque a tre membri.

    Il nuovo Cda sarà ora composto da soli tre membri, con Antonino Turicchi come Presidente, il quale sarà affiancato da Valeria Vaccaro e Francesco Spada rispettivamente dirigenti del Mef e della presidenza del Consiglio.

    La decisione, secondo il racconto di ITA, sarebbe giustificata da un accordo intercorso tra il ministero dell’Economia e delle Finanze e Lufthansa, il colosso tedesco dell’aviazione. Questo accordo dovrebbe prevedere che Lufthansa, in seguito alla sottoscrizione di un aumento di capitale riservato, entrerà nell’azionariato di ITA Airways ed esprimerà altri due consiglieri, uno dei quali assumerà il ruolo di Amministratore delegato.

    Tuttavia, dietro questi cambiamenti apparentemente ordinari si nascondono tre colpi di scena distinti, destinati a gettare ulteriore luce sulla situazione complessa della compagnia di bandiera.

    Il primo colpo di scena ha visto il congedo del prof. Ugo Arrigo, membro del Consiglio di amministrazione nominato direttamente da palazzo Chigi. Arrigo, noto docente universitario di finanza e contabilità pubblica, ha seguito attentamente il dossier di Alitalia-ITA Airways sin dall’inizio e sembra aver criticato questa scelta di un Cda a 3 membri.

    Infatti, il Presidente Turicchi, grazie alla complicità con il Ministro Giorgetti, avrebbe avuto mano libera per poter guidare una compagnia aerea ancora in fase di riorganizzazione, e ancor prima dell’ingresso di Lufthansa.

    All’epoca operazione Alitalia del 2008, il prof. Arrigo esternò in pieno contrasto con il Governo le sue perplessità sull’operazione nel suo complesso, tale che si rivelò profetica, sollevando dubbi sulla riuscita dell’operazione dei “capitani coraggiosi”. Arrigo si è quindi rifiutato di restare in minoranza e ha comunicato la sua indisponibilità a fare da terzo incomodo. Arrigo sarà ancora una volta il portavoce della verità<?

    La seconda sorpresa è stata la mancata riconferma di Frances Ousleey, una manager con vasta esperienza nel settore dell’aeronautica, soprattutto nel mondo delle low cost, essendo stata manager di Easyjet. Ousleey era considerata una possibile sostituta di Lazzerini, in attesa della nomina del nuovo Amministratore delegato, probabilmente Joerg Eberhart, ex numero uno di Air Dolomiti e protagonista delle trattative tra Lufthansa e ITA Airways. La sua esclusione ha sollevato interrogativi sulla futura struttura dirigenziale della compagnia aerea.

    Il terzo colpo di scena ha riguardato proprio l’ex Amministratore delegato Fabio Maria Lazzerini, che ha lasciato la compagnia di “comune accordo” firmando le proprie dimissioni. Insomma, tutto fa pensare a una lauta buona uscita con tanto di manleva sulle operazioni gestite. Tutte le sue deleghe operative sono state trasferite ad Andrea Benassi, attuale Chief Network, Fleet and Alliances Officer, che diventerà il nuovo Direttore generale. Inoltre, Francesco Presicce, lo stesso che ha curato il sito web di ITA e il sistema delle prenotazioni, che attualmente non consente di poter cambiare preotazione e/o biglietto on-line, è stato invece nominato Accountable Manager, ruolo precedentemente ricoperto da Lazzerini.

    La scelta di affidare la compagnia di bandiera ai burocrati e di promuovere figure interne con poca esperienza nei ruoli affidati, che potrebbero essere temporanee rispetto all’ingresso di Lufthansa, solleva domande sulla continuità e stabilità della gestione. L’ipotesi di un temporary management esterno, che avrebbe guidato con esperienza e professionalità ITA Airways durante la transizione, con Lufthansa, sembrava la soluzione più coerente.

    Inoltre, fonti vicine ai partiti hanno ipotizzato che il Presidente Turicchi potrebbe aver cambiato rotta e che non intenda più cedere la leadership di ITA Airways. Questa presa di posizione del riconfermato Presidente di ITA arriva all’esito di una serie di ragionamenti che vedrebbero le nomine future delle partecipate a esclusivo appannaggio della Presidente Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia. Questo cambiamento di strategia di Turicchi potrebbe essere proprio il segno di consapevolezza riguardo alle prospettive di carriera del Presidente di ITA, che all’epoca della sua prima nomina ambiva alla massima carica all’interno di Cassa depositi e prestiti e aveva dichiarato di essere solo di passaggio. Infatti, la scelta per un ruolo così importante non potrebbe mai ricadere su Turicchi che non è in quota né Fratelli d’Italia, né Presidenza del Consiglio.

    Tuttavia, la situazione finanziaria di ITA Airways potrebbe non essere tutta rose e fiori come Lazzerini andava sostenendo: la compagnia aerea infatti si troverebbe di fronte a una semestrale che, secondo voci di corridoio, sarebbe peggiore del previsto, obbligandola a chiedere al Governo ulteriori finanziamenti per non dover modificare l’accordo con Lufthansa.

    Inoltre, la ricerca di 4 miliardi di finanziamenti per l’acquisto degli aeromobili è un compito arduo, servono banche e istituti di credito di alto livello e ITA Airways ha già anticipato oltre 200 milioni di euro per questa operazione.

    Questi sviluppi avranno un ruolo determinante nel futuro della compagnia aerea e della sua transizione verso la privatizzazione. Infatti, chi gestirà questo dossier relativo al finanziamento degli aeroplani gestirà, oltre alla quota capitale, una forchetta di interessi passivi compresa tra 1 miliardo e circa 1,7 miliardi di euro in 15 anni. Insomma, soprattutto per le banche un buon incentivo per metterci le mani sopra.
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    mio commento: come avevo previsto, e come ho scritto qualche giorno fa, anche per vittoria ala il budget del I semestre di cui parla lazzerini e' artefatto, le previsioni reali erano diverse ed i risultati, che pur beneficiano di un andamento del mercato estremamente positivo per tutti, sono deludenti
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    Messaggio Da malpensante 28.07.23 12:05

    Arrigo scrive spesso sul Sussidiario, non mi stupisco che le scelte del MEF vengano criticate lì. Ha idee che non condivido certo, ha deciso bene Giorgetti a fare piazza pulita, in attesa dell’arrivo di Lufthansa.
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    Messaggio Da D960 28.07.23 13:13

    Per quanto riguarda le perdite, i ferventi sostenitori diranno che è una start-up ma come si può definire tale un vettore che periodicamente riparte - fintamente - da zero con il medesimo piano e con una flotta sempre più risicata? Inutile andare a fare i fighi della flotta più giovane con i soldi dei contribuenti se poi rimangono i soliti problemi.
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    Messaggio Da spanna 29.07.23 10:14

    https://www.msn.com/it-it/money/storie-principali/ita-al-giudice-lufthansa-rinuncia-ad-acquisto-se-assumi-ex-alitalia-ma-lui-rispondo-alla-legge/ar-AA1eu17F
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    ROMA –  Giugno 2023. Il giudice del Lavoro di Roma sta valutando una causa molto delicata per Ita Airways. Questo giudice deciderà se Ita – compagnia aerea di Stato, promessa sposa di Lufthansa – sia obbligata a riassumere 77 dipendenti della ex Alitalia.

    Queste 77 persone chiedono al giudice l’assunzione sostenendo che la nuova compagnia (Ita) non sia affatto un soggetto nuovo. Al contrario, opera in sostanziale continuità con l’ormai estinta Alitalia.

    Alla fine, il giudice accetterà la loro richiesta e ordinerà l’ingresso dei 77 recorrenti nel personale di Ita AIrways.
    Una carta pesante

    Nelle battute finali della causa, prima ancora della sentenza finale, i legali di Ita Airways hanno la sensazione che le cose si stiano mettendo male. La causa di lavoro può essere persa. E allora giocano una carta pesante.

    I legali di Ita presentano al giudice del Lavoro una nota. Spiegano di aver ricoperto un ruolo attivo nella trattativa tra il ministero dell’Economia (proprietario di Ita al 100%) e i tedeschi di Lufthansa (che ne vogliono acquistare il 41%).
    Presenti al tavolo del negoziato, i legali di Ita avvertono che i tedeschi possono rinunciare a comprare la quota del vettore italiano (il 41%, appunto) nel caso di verifichi “un cambio di giurisprudenza” nei contenziosi di lavoro.
    Il passaggio automatico

    Detto in parole semplici: se gli ex dipendenti di Alitalia strappano il diritto alla riassunzione in Ita in questa causa, i tedeschi se ne vanno e la compravendita salta, con danno per gli interessi nazionali.

    Tra i presupposti iniziali della compravendita – scrivono i legali di Ita – c’è esattamente questo: che “non si verifichi un cambio di giurisprudenza nell’interpretazione delle norme applicabili in merito al contenzioso lavoristico”.

    Contenzioso “attivato da alcuni dipendenti Alitalia del ramo aviation (volo) per vedersi riconosciuto il passaggio automatico del rapporto di lavoro in capo ad Ita, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 2112 del Codice civile”.

    Lufthansa compra Ita (per il 41%). Ora l'esame della Commissione Ue: "Tutelare concorrenza"
    Nessun condizionamento

    Ora, il giudice del Lavoro legge la nota dei legali di Ita e la include tra gli atti della causa. Lascia intendere però che non si farà condizionare.

    Per definizione, un giudice valuta il merito di una questione riconoscendo o meno un diritto (in questo caso alla riassunzione) che si presuppone leso. Non può farsi carico di implicazioni eventuali della sua decisione, come il possibile addio di Lufthansa al tavolo della trattativa per Ita.

    Ai legali di Ita – che in sostanza invocano un superiore interesse nazionale – il giudice spiega che la sua azione è regolata dalla sola Carta costituzionale, in particolare dagli articoli 101 e 111.
    Possibile l’appello

    Un giudice amministra la giustizia in nome del popolo; le sue sentenze devono essere motivate; e se non piacciono, possono essere appellate.

    Il giudice, alla fine, tirerà diritto dando ragione alle 77 persone – tra lavoratrici e lavoratori – che chiedevano la riassunzione.
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    Messaggio Da spanna 29.07.23 10:21

    https://www.ilsussidiario.net/news/ita-la-sentenza-sugli-ex-alitalia-che-puo-segnare-il-destino-della-compagnia/2571024/
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    Per quanto riguarda gli sviluppi del caso ITA, ieri il Giudice Cottatellucci ha depositato una lunga relazione che in pratica descrive le motivazioni del decreto che vede riconosciuta a 67 ex dipendenti Alitalia la loro continuità aziendale. Il documento, di estrema importanza, potrebbe anche influenzare le mosse sul futuro di ITA: abbiamo chiesto a Carlo Furiga, Segretario nazionale del Sindacato Assovolo (che ha promosso la causa inerente il documento) di spiegarci meglio la questione.

    Cosa dice questa sentenza?

    Le 41 pagine riepilogano i fatti accaduti alla luce di testimonianze acquisite dal Giudice, di una marea di documenti e del contratto di cessione. Da una parte mette subito al riparo ITA da conseguenze legate alla discontinuità economica come richiesta da un ente amministrativo, non giudiziario, della comunità europea. Poi prosegue evidenziando il perché, sia per la legge italiana, sia per quella europea, non si sarebbe potuto procedere alla scelta dei lavoratori, mascherando il tutto da azienda nuova di pacca. Quindi, ordina la prosecuzione del rapporto di lavoro dei ricorrenti.

    Secondo la relazione del Giudice, l’Ue ha in definitiva rispettato le sue prerogative sulla questione, perché in pratica ha chiesto a ITA di operare in discontinuità, cosa peraltro non realizzata dalla compagnia…

    Sono due piani differenti. La discontinuità economica riguarda il fatto che sono due società diverse e la nuova è improntata come da richieste della DG Competition, a condizioni di mercato. Si chiede il Giudice se davvero sia stato tutto rispettato, ma non entra nel merito, sebbene ponga svariati dubbi. Sui lavoratori invece c’erano direttive europee e leggi da rispettare, per i quali l’autorizzazione della DG Competition non ne prevedeva l’elusione.

    Visti i problemi che ITA sta attraversando, come vede il futuro della compagnia alla luce della pubblicazione dell’importante sentenza?

    Potrebbero usare la sentenza come scusa per affossare ITA. Ma sarebbe una scusa risibile, viste le dichiarate 1.200 assunzioni previste. In realtà, i conti traballano. O subito, lo Stato versa l’ultima tranche autorizzata e i tedeschi subentrano con la liquidità dichiarata, prendendo le redini per apportare i necessari correttivi nella gestione, oppure il destino è segnato. Quello attuale, o è un Cda di facciata che funge da ponte, alla svelta, o sono dei becchini; anche perché non sono professionisti competenti del settore, ma burocrati. Di esperti con voce in capitolo, non se ne sono visti passare da ITA , finora…
    -------------------------------------
    personalmente non sono d'accordo sul dividere il problema della continuita' alitalia/ITA in due come fa il sindacalista, una continuita' economica e una continuita' per i dipendenti, comoe se fossero due aspetti slegati tra di loro e indipendenti. Va beh...
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    Messaggio Da spanna 30.07.23 10:01

    https://ilmanifesto.it/alitalia-ita-presto-altri-pronunciamenti-sul-contratto-segreto
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    Quarantacinque pagine di sentenza che certificano la totale continuità fra Ita e Alitalia. Dopo il dispositivo con cui il 15 giugno il tribunale del Lavoro di Roma ha reintegrato 77 lavoratori e lavoratrici non riassunti da Ita, giovedì è stata depositata la sentenza. Che rischia di essere la prima di molte contro la compagnia appena finita sotto il controllo di Lufthansa. Il motivo è presto detto: si tratta di uno dei cinque giudici che hanno deciso di richiedere e utilizzare come prova il famoso «contratto segreto» con cui Alitalia ha ceduto con trattativa privata l’intero settore Aviation (aerei, slot, uffici, sistemi informatici) a Ita per un solo euro.

    Già a settembre arriveranno altri pronunciamenti in vari tribunali: Roma, Milano e Busto Arsizio, mentre a novembre si pronuncerà la Corte di appello di Milano come secondo grado.
    Nel procedimento sui 77 lavoratori, di cui sei nel frattempo hanno transato con la stessa Ita – difesi dagli avvocati Pier Luigi Panici e Carlo Guglielmi – è stata «accertata la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda tra Alitalia e Italia Trasporto Aereo verificatosi in attuazione del “contratto di cessione del complesso di beni e contratti” concluso tra le parti in data 14 ottobre 2021».

    La dimostrazione è che «il 100% degli aerei utilizzati da Ita sono stati acquisiti da Alitalia; il 99,9% del personale di volo di Ita è transitato da Alitalia senza soluzione di continuità».

    Nella sentenza il giudice Claudio Cottatellucci dà conto anche del tentativo (disperato) della difesa di Ita e del governo già raccontato dal manifesto. In una «una nota redatta il 14 giugno dall’avvocato Paolo Quaini, general counsel di Ita, e dall’avvocato Francesco Gianni, nella qualità di consulente legale di Ita e Ministero delle Finanze (Mef)» si dava conto del fatto che «nella fase della negoziazione e delle trattative tra il Mef, Lufthansa ed Ita» «tra i presupposti essenziali dell’operazione viene tra l’altro indicato il fatto che: “non si verifichi un cambio di giurisprudenza nell’interpretazione delle norme per vedersi riconosciuto il passaggio automatico del rapporto di lavoro in capo ad Ita» sostenendo «che nell’accordo l’esecuzione dell’operazione è subordinata al verificarsi di alcune condizioni sospensive tra le quali appunto il “cambio di giurisprudenza».

    Il giudice risponde in poche e ferme parole: «nel giudizio attenersi esclusivamente ai precetti costituzionali di cui all’articolo 101 («La giustizia e’ amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alla legge») e all’articolo 111 comma 6 («Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati») della Costituzione». I «ricatti economici» nei tribunali del Lavoro ancora non funzionano.
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    Messaggio Da spanna 01.08.23 13:10

    https://www.avionews.it/item/1252931-ita-airways-verso-la-ristrutturazione-aziendale.html
    —--------------------------

    Si dovrebbe tenere domani, mercoledì 2 agosto, una riunione ristretta per trattare la ristrutturazione aziendale del vettore aereo di bandiera ITA Airways. Al tavolo siederanno i sindacati più rappresentativi insieme al management della compagnia.

    Dopo le polemiche riguardo le nomine del nuovo consiglio di amministrazione, con nomi illustri che sono stati allontanati dal board, ci chiediamo per quale motivo la partecipazione all'incontro sia limitata, su un tema così importante per il Paese e per il futuro dell'aerolinea, componenti del cda di non comprovata esperienza nel settore dell'aviazione.
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    Messaggio Da spanna 01.08.23 18:35

    https://www.secoloditalia.it/2023/08/ita-airways-lultima-sentenza-e-uneccezione-la-discontinuita-con-alitalia-e-gia-stata-ribadita-dai-giudici/
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    Ha fatto molto rumore la sentenza del giudice del lavoro del Tribunale di Roma in favore di 77 ex dipendenti Alitalia, lasciati in cassa integrazione a zero ore nel passaggio da una compagnia di bandiera all’altra.

    Il giudice Claudio Cottatellucci ha accolto la tesi degli ex lavoratori Alitalia non assunti da Ita, accertando «la sussistenza del trasferimento di ramo d’azienda tra Alitalia e Italia Trasporto Aereo verificatosi in attuazione del ‘contratto di cessione del complesso di beni e contratti concluso tra le parti in data 14 ottobre 2021»

    Tuttavia, in base alle sentenze finora emesse, si può sintetizzare che “una rondine non fa primavera”. Con le pronunce successive (tre emesse dal Tribunale di Roma e altrettante dal Tribunale di Milano) è possibile confermare che allo stato, infatti, non è mutato l’indirizzo della giurisprudenza dei fori di Roma e Milano che hanno accertato la discontinuità giuridica ed economica tra ITA e Alitalia in amministrazione straordinaria.

    Venendo allo specifico della sentenza del tribunale di Roma, fanno sapere fonti di Ita Airways, a fronte degli stipendi arretrati (da ottobre 2021) i lavoratori saranno tenuti a restituire all’INPS l’indennità di cassa integrazione nonché l’integrazione ricevuta dal Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo percepite dall’ottobre del 2021 sino alla data della sentenza. Si tratta di importi significativi che gli Enti non rinunceranno a recuperare. Gli stipendi arretrati saranno corrisposti al netto di imposte e contributi, a differenza degli importi da restituire agli Enti, che saranno al lordo. Questi importi, quindi, risulteranno essere molto superiori rispetto agli stipendi arretrati.
    Nei giorni successivi alla sentenza di accoglimento del ricorso dei 77 cassaintegrati Alitalia (in realtà 71 in quanto 5 hanno rinunciato e 1 è stato assunto) si registrano ulteriori provvedimenti istruttori che hanno rigettato anche la richiesta dei ricorrenti di produrre il contratto di cessione ritenuto del tutto irrilevante.

    In sintesi ad oggi le sentenze favorevoli a ITA, definite in primo grado sono state 22 su 23. I lavoratori con pronunce negative sono stati in totale 723 contro i 71 della sentenza che ha avuto la più vasta eco mediatica.

    Inoltre, sempre il 16 giugno scorso, anche il TAR del Lazio ha riconosciuto che la complessa operazione che ha condotto alla cessione di alcuni assets da Alitalia a ITA è avvenuta tra società completamente distinte, con conseguente discontinuità giuridica ed economica tra le due parti.

    In sintesi, ad oggi i casi pendenti in primo e secondo grado, relativi al 2112 c.c., sono 47 e i relativi ricorrenti sono 847, al netto di coloro che hanno rinunciato al giudizio o che sono stati assunti da ITA in seguito a una conciliazione stragiudiziale.

    Il numero di ricorrenti rinunciatari oppure assunti dalla Società in seguito a una definizione stragiudiziale della vertenza ammonta a circa 110, ovvero circa l’11% del totale dei ricorrenti attivi.

    C’è da aggiungere che, il 12 luglio 2023 il Tribunale delle imprese ha rigettato un ricorso sotto forma di class action promosso nei confronti di ITA dall’Associazione Nazionale Lotta alle Discriminazioni per l’asserita discriminazione di genere da parte della Compagnia nell’ambito delle procedure di assunzione chiarendo alcuni rilevanti aspetti. Eccone tre particolarmente significativi.

    Per il Tribunale c’è la completa discontinuità tra Alitalia SAI in a.s. e ITA, escludendo definitivamente la possibilità di ricondurre l’operazione commerciale tra le due Compagnie alla cessione del ramo d’azienda.
    La sentenza ribadisce l’assenza per ITA dall’obbligo di reperire i propri dipendenti dal bacino di Alitalia, valorizzando l’assoluta libertà nel criterio di scelta del personale da assumere e la legittimazione di ITA di adottare un piano di reclutamento del personale a condizioni di mercato.

    Terzo e ultimo punto, viene ribadita l’assenza di discriminazione del personale femminile dal momento che le donne costituiscono la maggior parte del personale con la qualifica di assistente di volo.
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    Messaggio Da spanna 02.08.23 11:50

    https://www.ilsussidiario.net/news/ita-5-certezze-e-5-domande-sulla-compagnia-di-bandiera/2572337/
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    La questione della privatizzazione di ITA Airways molto probabilmente ci terrà impegnati ancora per alcuni mesi. Ma quali sarebbero le certezze? Vediamole…

    1) Governo e Lufthansa hanno siglato un accordo che prevede che i tedeschi acquisiscano attraverso un aumento di capitale riservato il 41% della compagnia di bandiera;

    2) ITA ha chiuso il bilancio del 2022 con 498 milioni di perdite;

    3) Il fatturato attuale di ITA per il primo semestre è stimato per una cifra che va oltre il miliardo di euro;

    4) Le perdite del primo semestre dovrebbero essere stimate attorno ai 200 milioni di euro;

    5) Al momento il gruppo tedesco Lufthansa sta trattando con l’Ue per cercare di trovare un accordo che permetta di poter gestire ITA nel più breve tempo possibile;

    Ma ci sono anche molte domande alle quali dare risposte:

    1) Le cause con gli ex Alitalia, davvero potrebbero aver compromesso l’operazione con Lufthansa?

    2) Quale sarà il fabbisogno di cassa di ITA dopo che avrà esaurito il beneficio derivante da prevendita dei biglietti della stagione estiva?

    3) Se il patrimonio di ITA dovesse ridursi drasticamente quale potrebbe essere la nuova politica dei tedeschi per acquisire ITA?

    4) Quanti slots su Linate la DG Competition chiederà a ITA di lasciare liberi a seguito dell’accordo con Lufthansa? E quale potrebbe essere la ricaduta economica sul piano inizialmente redatto dal colosso tedesco a seguito di tali abbandoni?

    5) I partiti politici pensano questa volta di abbandonare il sistema di spartizione delle poltrone e di lasciare finalmente mano libera a chi ne capisce di trasporto aereo o vorranno comunque avere un piede nella compagnia di bandiera?

    Insomma, 5 certezze e 5 domande alle quali proveremo a dare una risposta, ma è necessario prima di tutto ripercorrere alcune tappe importanti che hanno segnato le ultime due settimane della vita di ITA.

    Infatti, dopo il recente rinnovo del Consiglio di Amministrazione di ITA, emergono voci di tensioni e incertezze riguardanti il futuro della compagnia di bandiera italiana. Le considerazioni si focalizzano principalmente sugli aspetti finanziari e sulle decisioni strategiche prese dai membri del Cda nominati dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

    Uno dei punti critici sollevati riguarda il recente abbandono del dott. Fabio Maria Lazzerini, ex Ad di ITA, il cui operato è stato elogiato più volte dal Presidente di ITA e la sua uscita dal board nonostante gli siano state contestate alcune operazioni controverse potrebbe aver avuto un impatto significativo sulla stabilità della compagnia.

    Va registrato, inoltre, il rifiuto da parte del prof. Ugo Arrigo, in quota Fratelli d’Italia/presidenza del Consiglio, di restare nel Cda a tre membri che è un altro elemento che ha contribuito alle tensioni interne. Le relazioni tra ITA e Lufthansa, cruciali per il futuro dell’azienda, sono state al centro delle speculazioni. Il timore di un possibile fallimento dell’operazione di cessione a Lufthansa ha spinto il Ministro Giorgetti ad assumere un atteggiamento deciso, nominando due consiglieri di fiducia per garantire la presenza del suo partito, la Lega, nella gestione del dossier.

    La situazione finanziaria di ITA è stata oggetto di dibattito, soprattutto dopo la divulgazione dei conti in profondo rosso presentati da Lazzerini poco prima della sua uscita dal Cda. Questo ha suscitato critiche e interrogativi sulla sostenibilità economica dell’azienda e che potrebbe pesare anche sulle valutazioni a posteriori della stessa Lufthansa.

    Un ulteriore elemento di incertezza riguarda la sentenza favorevole ai lavoratori ex-Alitalia e la pubblicazione del contratto di cessione Alitalia in AS verso ITA. Questo potrebbe comportare costi enormi e rischiare di compromettere la strategia di ITA Airways nel breve e medio periodo.

    Infatti, il 27 luglio di quest’anno il Giudice del Tribunale del Lavoro di Roma dott. Claudio Cottatellucci, ha sentenziato la continuità aziendale tra la vecchia Alitalia e ITA. Ma solo sul piano funzionale agli assets ceduti. Ossia ha evidenziato che se l’Unione europea ha delineato una strada che il Governo avrebbe dovuto percorrere per definire la sostanziale discontinuità tra Alitalia e ITA, queste operazioni andavo organizzate in modo da non ledere i diritti dei lavoratori.

    Il Giudice ha poi sottolineato la differenza tra il Giudice europeo e quello nazionale, che si pongono su due piani sostanzialmente diversi. ITA infatti, a giudizio di Cottatellucci, non dovrà rimborsare gli aiuti di Stato, poiché si è attenuta a quanto stabilito dalle decisioni dell’Ue, ma per quanto riguarda la continuità aziendale, è ovvio che trasferendo tutta una serie di rami di azienda, in particolare gli slot che proprio per la norma Ue devono seguire l’azienda, vi è una sostanziale continuità aziendale, non in ultimo il fatto che ITA ha cominciato i propri voli il giorno dopo che Alitalia li ha cessati, e questo definisce perfettamente un percorso di continuità.

    Avvocati e organizzazioni sindacali che seguono gli ex Alitalia hanno deciso di dare battaglia fino in fondo, e a testimonianza del fatto che la situazione non sia particolarmente rosea è la denuncia per falsa testimonianza che è stata presentata durante la causa da alcuni ex dipendenti nei confronti di un alto dirigente di ITA, reo di aver reso false dichiarazioni quando venne ascoltato come testimone, un fatto peraltro riportato anche nelle motivazioni della sentenza del Giudice Cottatelluci.

    La relazione tra ITA e Lufthansa è stata oggetto di attenzione, con analisti che sottolineano la mancanza di vincoli o penali in caso di ritiro della compagnia tedesca dall’accordo. Questo potrebbe portare Giorgetti a intraprendere contromisure decisive per evitare di essere colti di sorpresa e per proteggere l’immagine del Governo. Il Ministro leghista sembra essere determinato a gestire la situazione con cautela, e c’è chi dice che, a porte chiuse, avrebbe anche azzardato l’ipotesi di aprire un tavolo di dialogo con le parti sociali per risolvere le questioni dei ricorsi dei lavoratori.

    Inoltre, la situazione del vettore nazionale è abbastanza complicata, vista anche la tempistica dell’approvazione del nulla osta da parte della Commissione europea sull’accordo tra ITA e Lufthansa. E la ragione sta nel fatto che la commissaria per la Concorrenza, Margrethe Vestager, potrebbe lasciare l’incarico per passare alla Banca Mondiale. Se questo avvenisse, inevitabilmente ci sarebbe uno slittamento dei tempi che non farebbe bene a ITA, rendendo più difficile il raggiungimento dei target aziendali del piano di Lufthansa per la compagnia italiana.

    Infine, c’è la rotta che potrebbe essere intrapresa da ITA alla volta di Parigi. Questa opportunità di far rientrare in pista il fondo Certares potrebbe comportare nuove complicazioni e influenzare le decisioni future del Governo italiano nella propria politica estera alla volta di Macron.

    Ma la voce di corridoio che sta girando in queste ultime ore è la possibilità per il Governo, in caso salti l’operazione con Lufthansa, di varare un piano particolarmente audace e che preveda di rilanciare il trasporto aereo italiano come asset strategico per il nostro Paese in cui il turismo dovrà avere un ruolo centrale. Tutto questo potrebbe avvenire attraverso la creazione di un’alleanza strategica con altri vettori di rilevanza mondiale e creando assieme ai partner delle economie di scala sia per acquisti che per le vendite e senza alcun obbligo di cessioni o fusioni societarie. Questo piano consentirebbe non solo di uscire dagli schemi tradizionali, ma di avviare dei percorsi di crescita, ma anche alleanze economiche, che fin ora non erano mai stati presi in considerazione.

    Dulcis in fundo, ITA ha convocato i sindacati per il giorno 2 agosto 2023. La riunione avrebbe come ordine del giorno una attività di “ristrutturazione aziendale”. I sindacati convocati sono quelli firmatari dell’accordo per il nuovo contratto del trasporto aereo e l’invito è strettamente riservato, ristretto a un solo partecipante per sigla e che dovrà essere o il segretario della sigla oppure il presidente dell’associazione di categoria, segno che l’azienda vuole interloquire con i massimi vertici del sindacato. Al centro del dibattito ci sarebbero alcune richieste da parte dell’azienda ITA di ridurre drasticamente i costi salariali all’esito di una verifica dei conti che riporterebbero una perdita molto consistente e che potrebbe andare ben oltre il deficit di bilancio del 2022. I sindacati dal canto loro avrebbero già inviato una missiva di risposta con un “niet su tutta la linea” spiegando che non potranno essere accettate richieste di tagliare stipendi o effettuare riduzioni di personale, motivando con un “abbiamo già dato”.

    Quindi, la situazione di ITA, al momento, si presenta alquanto complessa e con una serie di variabili che potrebbero influenzare il futuro della compagnia di bandiera italiana. Solo il tempo ci potrà dire quale rotta verrà scelta e quali decisioni saranno adottate per garantire la stabilità e la sostenibilità dell’azienda.

    Tuttavia, è certo che l’attenzione sia delle parti coinvolte, sia dell’opinione pubblica rimarrà alta, considerando l’importanza strategica e politica di ITA nel panorama dell’aviazione europea e mondiale.
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    Messaggio Da FlyIce 02.08.23 13:13

    Quest'ultimo articolo è in generale molto valido ma non mi convice appieno.

    Il caso di fallimento con LH le opzioni ipotizzabili sono decisamente poche e non di alto livello.
    Non vedo un vero B all'orizzonte.

    La sentenza attuale puo' essere benissimo ribaltata in un successivo grado di giudizio.
    In Italia l'unica certezza è che non ci sono certezze.
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    Messaggio Da spanna 02.08.23 19:22

    se l'accordo con LH va a ramengo il piano B e' sempre il solito, una nuova ripartenza dopo aver sfrondato ulteriormente gli asset in nome della continuita', o assenza di essa. Stavolta saranno gli slot di LIN ad essere i principali candidati ad essere sfrondati, senza i quali ITA perdera' la foglia di fico che le copre le vergogne e le permette di essere presentata come compagnia degli italiani. Pero' non ho dubbi che negli ambienti politici, che pullulano di personaggi che hanno zero competenze di aviazione ma sono propensi ad essere molto propositivi quando pensano di avere qualcosa da guadagnare, siano in molti quelli che pensano di rilanciare ITA ed il trasporto aereo italiano con chissa' quali mirabolanti piani, che pero' non hanno nessuna chance di essere approvati dalla DGCOMP.
    Quanto alle sentenze dei giudici, come scritto in articoli riportati precedentemente a settembre ci saranno nuove sentenze emesse da giudici di tribunali diversi, li' si comincera' a capire qualcosa di piu'. Se dovessero diffondersi ad altri tribunali le sentenze di continuita' diventa difficile ribaltarle in appello, perche' significa che nella magistratura si e' formata una convinzione piuttosto diffusa che privilegia la continuita'. Un caso isolato invece sarebbe ascrivibile facilmente ad un giudice originale che pero' da solo contro tutti non puo' certo forzare la sua interpretazione.
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    Messaggio Da spanna 02.08.23 19:28

    https://www.avionews.it/item/1252992-oggi-incontro-tra-azienda-organizzazioni-sindacali-ed-associazioni-professionali.html
    --------------------------------------

    Si è svolto in data odierna l’incontro tra il vertice di ITA Airways – rappresentato dal presidente Antonio Turicchi e dal suo staff di stretti collaboratori, oltre che dai dirigenti delle principali strutture aziendali, e le segreterie nazionali delle organizzazioni sindacali.

    L’incontro, convocato su richiesta delle parti sociali, è stato l’occasione per confrontarsi sullo stato dell’arte aziendale, toccando una serie di importanti argomenti.

    Il presidente ha riferito in premessa che la situazione aziendale, dal punto di vista degli introiti e del flusso di cassa, è da considerarsi addirittura migliore di quanto fosse stato preventivato a budget.

    Tale situazione di accresciuta solidità consentirebbe, laddove mai questo fosse ritenuto opportuno e necessario, di ricorrere eventualmente a strumenti finanziari da reperirsi dal mercato. Grande rilievo ha avuto, nel corso della riunione, la situazione dell’ingresso nella proprietà aziendale di Lufthansa.

    Dopo la firma dell’accordo, apposta dal Governo alla fine del mese di maggio, sono iniziati e sono tuttora in corso, ragionamenti ed interlocuzioni commerciali tra le parti.

    E' evidente che gli accordi non possano ancora trovare piena definizione ed applicazione, fintanto che l’iter procedurale di acquisizione non venga esperito diventando pienamente operativo.

    La fase attualmente in corso è quella della cosiddetta prenotifica alla Direzione Generale della Concorrenza - DG Competition -.

    Entro la fine del mese di agosto, poi, tutta la documentazione afferente il dossier ITA Airways/Lufthansa, verrà consegnata alla stessa Commissione.

    La valutazione che la DG Comp farà, al termine di questa prima fase, sarà a quel punto attesa entro la fine di ottobre 2023.

    L’auspicio espresso al tavolo è quello che, a valle della valutazione fornita al termine della prima fase in corso, il parere espresso dalla Commissione possa essere immediatamente positivo, così concludendo l’iter procedurale.

    Laddove invece fossero necessari ulteriori approfondimenti, da fornirsi alla Commissione nell’ambito di una successiva seconda fase del procedimento, questa avrebbe una durata presunta di 90/120 giorni.

    Nelle more procedurali, l’azienda continuerà naturalmente le proprie attività.

    A tal riguardo sono stati nuovamente forniti e confermati i numeri relativi alla flotta, così come ad oggi previsti:

    86 aeromobili entro la fine del 2023;

    87 aeromobili entro la fine del 2024;

    94 aeromobili entro la fine del 2027 (di cui 24 Wide Body, 9 A321 NeoXLR, 61 medio raggio)

    Tale progressione nelle immissioni in flotta potrebbe anche essere ulteriormente anticipata, se le possibilità economico/finanziarie di ITA lo dovessero rendere possibile.

    Prosegue, inoltre, la prevista fase di Phase In attraverso la quale vengono immessi in flotta aeromobili di ultima generazione, necessari sia per l’incremento e l’ottimizzazione della redditività produttiva delle macchine, sia per l’abbattimento delle emissioni inquinanti.

    Nel corso del 2023 i nuovi aeroplani previsti sono 31, dei quali 11 già consegnati ed operativi e 20 previsti in consegna, dal mese di agosto a quello di dicembre.

    Anche rispetto alla consistenza aziendale, sono stati forniti importanti numeri.

    Alla data del 01 agosto l’azienda ha, tra le sue fila, 4600 dipendenti. L’assunzione dei lavoratori è avvenuta, allo stato, accingendo:

    Personale di Terra Bacino CIGS 67% Mercato 33%

    Personale Navigante Bacino CIGS 79% Mercato 21%

    Nel corso del 2023 è, inoltre, prevista l’assunzione di ulteriori 200 unità complessive, tra personale di terra e personale navigante di cabina. Il tavolo, nel richiedere informazioni rispetto all’andamento delle cause pendenti, per le quali si rimane in attesa di risposte esaustive, ha infine ribadito la necessità di trovare celeri soluzioni ad alcuni problemi, già posti nel recente passato. Restiamo a disposizione per ogni ulteriore eventuale chiarimento.
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    Messaggio Da FlyIce 08.08.23 19:13

    Dopo la vecchia Alitalia commissariata ora pure ITA si fa un periodo come compagnia aereo con il solo bagaglio a mano.

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    A capo dell’aeroporto di Palermo c’è una vecchia conoscenza: l’inossidabile Vito Riggio.

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