Da basik71 21.05.19 16:14
Olbia, 21 Maggio 2019
Continuità Territoriale Sardegna
Air Italy ha accettato lo scorso 12 marzo di volare da Olbia a Roma e da Olbia a Linate (e viceversa), senza compensazione finanziaria.
Questa decisione è stata presa perché, nonostante la perdita del Bando nella fase iniziale della Continuità Territoriale, era vitale fare tutto il possibile, nell’ambito delle regole dello stesso, per proteggere il personale e l’investimento fatto negli ultimi 50 anni al servizio della Sardegna.
Operare la Continuità Territoriale senza compensazione significava apportare cambiamenti strategici al proprio network e accettare una significativa perdita finanziaria, infatti le compensazioni esistono per una ragione: operare con le condizioni disposte dalla Regione Sardegna non è economicamente profittevole e quindi, per assicurare la mobilità e l’accesso alla Sardegna, la Regione finanzia le rotte.
Nonostante ciò, gli azionisti hanno accettato di sottoscrivere la significativa perdita economica derivante dall’operare i voli di Continuità Territoriale senza compensazioni, motivandola con le sopra accennate ragioni: proteggere il personale e i loro redditi.
Successivamente, lo scorso 8 aprile Alitalia ha a sua volta accettato gli oneri di servizio pubblico sui voli da e per Olbia.
Come noto, Alitalia è una società in Amministrazione Straordinaria, e i termini per la sua vendita sono stati recentemente prorogati perché non è stato trovato un partner valido. Come quindi possa operare le rotte in Continuità Territoriale di Olbia senza compensazione - dato che le rotte non sono redditizie in assenza di contributi - rimane un mistero. È interessante notare che Alitalia si è offerta solo di effettuare queste rotte senza compensazione, mantenendola invece sulla Continuità Territoriale di Cagliari e Alghero, dove le rotte sono probabilmente più redditizie.
A questo punto, considerati gli sviluppi, la Compagnia ha affrontato la prospettiva di dover rivedere radicalmente le proprie operazioni su Olbia, considerando ogni possibile eventualità.
In data 15 aprile, il Presidente Christian Solinas ha convocato Air Italy e Alitalia per provare a trovare una soluzione. Sono state presentate diverse opzioni, tra le quali la condivisione delle rotte, ma nessuna delle alternative proposte era finanziariamente sostenibile, anzi portavano ad un risultato peggiore per Air Italy rispetto a quanto proposto dalla Compagnia a marzo - il che ha portato come conseguenza alla rinuncia da parte di Air Italy.
Il 17 aprile il Ministero dei Trasporti e la Regione Sardegna hanno nuovamente convocato Air Italy e Alitalia per cercare congiuntamente una soluzione che potesse superare la situazione venutasi a creare.
Nelle settimane successive è stato discusso e sviluppato un accordo quadro nel quale era previsto che Alitalia continuasse a volare sulle rotte di Olbia fino alla fine di maggio, ri-proteggendo i passeggeri di Air Italy, dopo di che Alitalia sarebbe uscita e avrebbe lasciato operare Air Italy, che – parimenti, avrebbe ri-protetto i passeggeri di Alitalia.
Questo accordo quadro è stato redatto e rivisto dalle parti in attesa di essere firmato.
Tuttavia, a poche ore dalla prevista conclusione dell’accordo, Alitalia ha modificato la propria posizione affermando che non fosse più possibile procedere e che desiderava tornare alla proposta originale, ovvero la condivisione delle rotte. Questo era, è e sarà, semplicemente impossibile.
Air Italy ha fatto tutto il possibile per cercare di esplorare ogni opzione percorribile.
Per più di due mesi è stata riconfermata l’accettazione delle rotte pur in previsione di una significativa perdita finanziaria. E’ stato opzionato e poi cancellato e ancora ri-opzionato e di nuovo cancellato il leasing degli aerei necessari, creando un danno ai propri rapporti commerciali.
Sono state acquisite prenotazioni e sono stati ri-protetti i passeggeri con ogni possibile modalità. E, infine, la Compagnia ha partecipato a ogni incontro, ma una soluzione ragionevole è risultata fuori dal proprio controllo.
Esattamente un mese fa la Compagnia ha detto che la soluzione proposta dalla Regione Sardegna di concerto con il Governo non era una soluzione, ma una farsa, e che non risolveva la questione della continuità territoriale. Al contrario, mette a rischio la Continuità Territoriale e contemporaneamente i passeggeri, il territorio, il personale di Air Italy e il settore turistico della Sardegna.
Oggi quest’affermazione è tristemente ancora valida.
Oltre a ciò, c’è disillusione e estrema delusione rispetto a come questa situazione è stata gestita dalla Regione Sardegna e dal Governo.
Così com'è, questa è la fine della storia per quanto riguarda Air Italy, che essendo costretta a cancellare le due rotte Continuità Territoriale di Olbia, continuerà a ri-proteggere i passeggeri che dovessero risultare ancora prenotati sui voli fra Olbia e Milano Linate e fra Olbia e Roma Fiumicino.
Non c'è nient'altro che la Compagnia possa fare a questo punto. Sono state mantenute le opzioni per gli aerei in leasing in attesa di una risoluzione, ma sfortunatamente ora tali opzioni verranno rilasciate e tutti i relativi accordi annullati.
Inoltre, a causa della cattiva gestione e delle ripercussioni finanziarie di questo ridicolo stato di cose, è stato dato incarico per valutare la possibilità di richiedere un risarcimento e verrà chiesto alla Commissione europea di indagare su questa débâcle.
Ma soprattutto, l’obiettivo principale resta lo stesso: il proprio personale.
A causa di questa situazione mal gestita e della mancanza di una soluzione, trascinata per mesi e ritornata al punto di partenza, il destino dei 500 dipendenti di Air Italy, delle loro famiglie e delle imprese associate in Sardegna dipende dalle decisioni della Regione Sardegna e del Governo.
Oggi il personale della Compagnia e le famiglie meritano risposte oneste e dirette da parte di coloro che sono responsabili di questo caos.
Essi devono adesso spostare immediatamente l’attenzione sulla ricerca di una soluzione adeguata a proteggere sia il reddito degli oltre 500 dipendenti di Air Italy, sia le loro famiglie a Olbia, nonché il contributo economico e sociale, che essi apportano all'isola della Sardegna.