Il TTG, sul numero della settimana che copre l'evento di Rimini, riporta questa lunga intervista a Rossen, che traccia un bilancio dell'estate e fa qualche annuncio interessante.
Dimitrov ci crede: «Flotta di Air Italy da cinquanta aerei»
Intervista esclusiva con il chief operating officer della compagnia che traccia il primo bilancio del 2019 e racconta le sfide che verranno affrontate in inverno
"Abbiamo avviato una serie di partnership sulle quali intendiamo continuare a investire e che è nostra ferma intenzione ampliare"
LINO VUOTTO
L'estate è scivolata via senza particolari problemi. Anzi, in corso d'opera Air Italy ha messo in campo alcuni tasselli e novità per aumentare il proprio raggio d'azione seguendo fondamentalmente due direttrici: le alleanze, in modo da sopperire al rallentamento negli arrivi in flotta di nuovi aerei e creare un nuovo bacino di utenza per i voli a lungo raggio (tra i nomi figurano quelli di Alaska Airlines, Finnair, Aegean, El Al e Bulgarian, ma non è escluso l'arrivo di altre figure). Poi il servizio di bordo, punto sul quale la compagnia vuole alzare l'asticella anche per fidelizzare la clientela; anche in questo caso con il lungo raggio in primo piano.
RISULTATI POSITIVI
In questa intervista rilasciata a TTG Italia, l'attuale timoniere, il chief operating officer Rossen Dimitrov, non nasconde la propria soddisfazione per l'andamento della compagnia.
E rivela che il piano per 50 aerei è vivo più che mai, nonostante tutto.
E la soddisfazione acquista ancora più valore se si prende in considerazione la situazione di mercato (e ci tiene a sottolineare il numero di vettori che hanno lasciato la scena negli ultimi mesi) che sta mettendo a dura prova i piccoli così come i grandi; e soddisfazione per essere riusciti a imprimere un cambio di rotta e di passo dopo un avvio della macchina altalenante.
I NODI DA SCIOGLIERE
Tuttavia il manager non si nasconde: la strada è ancora lunga e molti aspetti restano ancora in sospeso. A partire dalla vicenda del B737, che sta tenendo in scacco lo sviluppo della flotta e la stesura del network; poi l'annosa questione della base di Olbia, per la quale la stagione invernale sarà cruciale per definirne il futuro (e non solo per la continuità, come rivela Dimitrov). Solo per citarne alcune.
Il coo guarda comunque avanti e chiama con forza all'appello le agenzie di viaggi, indispensabili per supportare lo sviluppo della 'sua' Air Italy.
Facciamo il punto della situazione dopo l'estate. Quali sono le rotte che hanno funzionato meglio e quali sono i dati di traffico?
Siamo molto soddisfatti in generale dei risultati raggiunti. Le rotte avviate nel 2018 hanno registrato ottime performance, mentre le nuove rotte hanno riscosso in alcuni casi un successo oltre le aspettative.
Il merito è anche del prodotto offerto sul lungo raggio, dove siamo davvero contenti dell'apprezzamento da parte dei clienti sia dell'A330, sia del servizio di bordo.
La business class è stata naturalmente apprezzata particolarmente sulle rotte più lunghe, come Los Angeles, ma anche in classe Economy riceviamo feedback ogni giorno più incoraggianti.
Il nostro obiettivo principale è naturalmente continuare a crescere ed investire in particolar modo sulle destinazioni intercontinentali.
Nel corso dell'estate sono stati fatti interventi in corsa con accordi di code sharing e nuovi prodotti. Proseguirete su questa linea e perché?
Abbiamo avviato una serie di partnership, sia tramite code sharing, sia siglando degli Special Prorate Agreement, come con Alaska Airlines, Aegean, El Al, e Bulgarian Air fra gli altri, sui quali intendiamo continuare ad investire e che è nostra ferma intenzione ampliare. Teniamo costantemente informati gli agenti di viaggi su ognuna di queste nuove opportunità di vendita.
Per l'inverno avete annunciato due voli nuovi a lungo raggio. Il network potrà subire altre modifiche con aggiunte o cancellazioni?
Questa estate abbiamo avuto ottimi risultati sulle rotte più consolidate come New York e Miami e in inverno incrementeremo le frequenze rispetto alla scorsa stagione invernale, su entrambe le rotte. Adesso siamo concentrati sul lancio delle nuove rotte invernali per le Maldive (3 settimanali), Zanzibar, Mombasa (2 settimanali) e Tenerife (1 settimanale). Per Air Italy si tratta di una nuova sfida perché il prodotto di bordo è completamente rinnovato e siamo quindi impazienti di vedere come sarà accolto dai clienti leisure. Più in generale, pur seguendo i nostri piani, restiamo aperti e flessibili sia rispetto a nuove opportunità, sia ad eventuali cambiamenti che dovessero rivelarsi necessari, il mercato è chiaramente dinamico e dobbiamo esserlo anche noi.
Quando arriveranno i prossimi aerei in flotta? Esiste già un piano dettagliato?
Sia il piano flotta, sia le novità sul network di breve-medio termine saranno svelati prossimamente. Sul lungo termine, l'obiettivo, subordinato all'impatto della situazione dei B737 Max 8, resta quello di far crescere la flotta fino a raggiungere 50 aeromobili entro la fine del 2022.
Avete anticipato che per la summer 2020 ci saranno delle sorprese: quando svelerete i piani e soprattutto si tratta di corto - medio o lungo raggio?
Abbiamo molte novità, che vi sveleremo nel brevissimo futuro.
Sul lato finanziario ci sono stati segnali positivi rispetto al 2018? Il break even quando è previsto?
Per quanto riguarda l'andamento dell'anno 2019, non considerando gli eventi straordinari - le problematiche storiche ereditate da Meridiana, la sostituzione della vecchia flotta, la gestione dell'eccesso di capacità durante la migrazione al nuovo network e il surplus di personale reintegrato in organico, la messa a terra dei B737 Max 8 e l'attività sulla Continuità Territoriale senza compensazione - i nostri risultati sono migliori rispetto al budget. Prevediamo di proseguire nel nostro piano di sviluppo e di crescita, affrontando - come fatto finora - gli eventi straordinari nei modi e nei tempi più opportuni, con l'obiettivo di migliorare ulteriormente quanto abbiamo già realizzato con la nuova Air Italy.
Rapporti con il trade: come vi proponete alle agenzie di viaggi, cosa offrite loro e cosa chiedete alla distribuzione?
Le agenzie di viaggi sono molto importanti per noi e vogliamo continuare a lavorare insieme anche intensificando quanto già avviato, come workshops, webinair, incontri a bordo dei nostri aerei e tariffe dedicate per provare i nostri prodotti e servizi.
Stiamo rafforzando la nostra presenza sul territorio. Nelle ultime settimane le agenzie di Milano e provincia sono state oggetto di un "sales blitz" del nostro team commerciale per promuovere le nuove destinazioni. Ora passeremo ad altre aree nazionali. Siamo sempre aperti ad iniziative congiunte su prodotti specifici. Recentemente ad esempio abbiamo lavorato su pacchetti dedicati al Nord America con alcuni operatori specializzati e stiamo progettando l'allestimento di vetrine dedicate ad Air Italy in circa 400 agenzie di viaggi.
Lo sforzo che chiediamo al trade è di essere ambasciatori del nostro prodotto di qualità nel contatto con i viaggiatori. La leva tariffaria è importante, ma il prodotto di Air Italy a bordo, la flotta e la visione della compagnia sono radicalmente cambiati e consentono di rivolgersi anche al cliente più esigente e con una più alta capacità di spesa.
I sindacati hanno più volte manifestato preoccupazione per il futuro, non solo a riguardo della Sardegna. Cosa rispondete?
I sindacati sono ben consapevoli degli enormi sforzi, organizzativi, operativi e finanziari, che l'azienda sta portando avanti per raggiungere i migliori risultati possibili. Allargando lo sguardo sull'attuale panorama del trasporto aereo, che quest'anno ha visto fallire 18 compagnie aeree tra cui Aigle Azur, Thomas Cook e XL Airways, la situazione generale del mercato è chiaramente molto impegnativa. Il progetto che stiamo sviluppando è estremamente complesso, e problemi ulteriori come la messa a terra del Max creano forti scostamenti rispetto ai piani; lo sforzo che chiediamo ad ogni appuntamento con le organizzazioni sindacali, è di affrontare insieme tutte le istanze dei lavoratori in uno spirito di aperta collaborazione.
Ci sono le condizioni per mantenere la base a Olbia? Temete che i nuovi bandi per la continuità possano mettere a rischio il futuro in Sardegna?
Su questo tema, ci siamo già espressi più volte riconfermando la nostra posizione: Air Italy ha accettato di operare le rotte di continuità territoriale su Olbia, senza compensazione, per salvaguardare il proprio personale fino a quando questa attività avrà senso sia a livello operativo, sia economico. Al momento, non ci sono ancora notizie sul nuovo bando per il 2020 e a gennaio l'Aeroporto di Olbia chiuderà per 45 giorni; questo scenario necessita di azioni urgenti.